I ricercatori hanno voluto indagare quanto l’ormone del benessere e della soddisfazione, la serotonina, potesse influire sui livelli di calcio nel sangue di mucche Holstein e Jersey da poco divenute madri. E dalle analisi è emersa una relazione positiva: al crescere della serotonina in circolo, aumenta non solo la quantità di calcio libera nel sangue, ma anche quella contenuta nel latte.
Il controllo dei livelli di calcio nei bovini è da sempre di estrema importanza: l’ipocalcemia, ovvero una concentrazione dell’elemento al di sotto dei livelli soglia, è infatti associato in questi animali a problemi per il sistema immunitario, per la digestione, nonché a difficoltà di concepimento e di conduzione regolare della gravidanza. Si tratta di un disturbo tutt’altro che remoto, considerato come si stimi il 5-10% di tutti i bovini da latte negli Stati Uniti soffrano proprio di ipocalcemia.
In un’ottica di prevenzione, il team di ricerca alla base di questo studio ha ampliato una ricerca precedente relativa ai roditori: nei topi, livelli più alti di serotonina portano a concentrazioni maggiori di calcio. Così i ricercatori, guidati dalla dottoressa Laura Hernandez, hanno voluto vagliare la possibilità questo simile effetto potesse ripetersi anche nelle mucche. Dopo aver somministrato un composto per la rapida conversione della seratonina in 24 mucche, metà Holstein e metà Jersey, è emerso un sensibile aumento del calcio. Per le Holstein, si notano incrementi sia nel sangue che nel latte, anche se in quest’ultimo le rilevazioni non sarebbero molto dissimili dal gruppo di controllo. Nelle Jersey, invece, l’aumento risulterebbe decisamente più sensibile. Così ha spiegato la dottoressa Hernandez: “Studiando le due razze siamo stati in grado di analizzare la regolazione dei livelli di calcio fra le due. La serotonina ha innalzato i livelli di calcio nel sangue nelle Holstein, mentre nelle Jersey ha aumentano il calcio nel sangue. Bisogna anche sottolineare come il trattamento per la serotonina non abbia avuto effetto sulla resa del latte, i quantitativi di cibo o i livelli di ormoni richiesti per l’allattamento“.